Forum for All

21-03-2012

Finalmente il "Forum"! Font a lettura facilitata

di Maggi Anna

Come prima notizia vorrei segnalare che il carattere tipografico ad alta leggibilità di biancoenero edizioni
è in vendita alla libreria "121+" in zona Tortona!
E' stato visionato da molti designer la sera dell'aperitivo tipografico!

Altre informazioni sul font

/bacheca/scheda/133


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21-03-2012
Bandini Buti Luigi

Ma si tratta di libri con il carattere o della presentazione del carattere di per se


21-03-2012
Maggi Anna

si tratta dello stesso libretto che si può trovare in allegato all'articolo sulla bacheca del sito, quindi correlato di font.


23-03-2012
Benedetti Francesco

 Molto interessante e leggibile anche da me ;)

Anche se la diversità dei caratteri è un bel po' spinta... forse si potrebbe ancora migliorare.


29-03-2012
Bandini Buti Luigi

Francsco forse ha ragione che la diversità è un pò spinta, ma io non mi sento di giudicare perchè non conosco i meccanismi dei dislessici. Vista la composizione del gruppio di progettazione penso che abbiano riflettuto sul tema. Mi piacerebbe però saperne di più.


02-05-2012
Bandini Buti Luigi

Ho visto che sono state percorse altre strade per raggiungere lo scopo di rendere le lettere facilmente distinguibili. Per esempio un font con lettere aventi maggior peso sotto e quindi non rovesciabili. Qualcuno sa qualcosa in più?


23-05-2012
Perondi Luciano

 

La questione della dislessia è piuttosto intricata dal punto di vista tipografico: a mio parere un carattere può aiutare ma non risolve la questione. Il problema principale sta a mio parere nella formulazione del testo. 

Un altro aspetto è che non si possono fare facilmente generalizzazioni, perché le modalità di lettura cambiano da paese a paese, dal tipo di lingua, di ortografia (profonda o superficiale), dall'abitudine alla lettura. 

 


23-05-2012
Perondi Luciano

 

Un terzo aspetto riguarda il fatto che dal punto di vista tipografico, i lettori hanno mediamente buone capacità di adattamento, ma al contempo quello che favorisce un lettore può sfavorirne un altro (e quindi un testo concepito per i dislessici potrebbe essere difficilmente gestibile per un lettore non dislessico). 

 


23-05-2012
Perondi Luciano

 

Alcune caratteristiche, al contrario, come fare i segni di interpunzione più grandi o ridurre la sillabazione, a mio parere potrebero e dovrebbero essere acquisiti dalla tipografia di larga diffusione. Però al contempo queste modifiche non dovrebbero andare in contraddizione con i meccanismi di lettura (ad esempio avere lettere troppo spaziate, interlineate o addirittura una distribuzione dei pesi irregolare) o di produzione (grandi dimensioni dei caratteri e quindi libri enormi). Guerra e pace scritto con un carattere sans serif non funzionerebbe, magari scritto con i punti e le virgole più visibili e un'interlinea un po' aumentata sì. 


23-05-2012
Perondi Luciano

 

Detto questo, un approccio che coinvolga il lettore nelle scelte tipografiche, che consenta la possibilità di disporre di varianti di lettera adattabili e che non veda il carattere come un oggetto chiuso, potrebbe portare a ottimi risultati. Di conseguenza OpenSource e testo dinamico dovrebbero essere le strade da percorrere. 


26-06-2012
Bandini Buti Luigi

Scusatemo se arrivo solo adesso, ma è un po che non guardo il forum.

La mia domanda per Luciano Perondi è precisa: lui esclude che un carattere come questo, possa migliorare la leggibilità per tutti? Io, per via dell'età, continuo ad invertire le lettere soprattutto quelle che si assomigliano.

U diversa da N rovecsiata mi sembra un buon ausilio per tutti, vecchi e frettolosi. Lo chiedo per sapere se è ragionavole proporre questo carattere come carattere comune per una catena di servizi che vuole essere accessibile a tutti e non solo togliendo i gradini!


12-07-2012
Perondi Luciano

 

Bisogna vedere la dimensione dell'applicazione, la distanza e il contesto. 

Dipende molto dalla dimensione di utilizzo e dalla tipologia di testo che si sta trattando. 

Se è una cosa che deve essere usata a dimensioni grandi o molto grandi (tipo in pannelli segnaletici), l'eccessiva lunghezza delle ascendenti, che dà dei vantaggi a dimensioni più piccole, potrebbe causare problemi nell'applicazione.

Se il fondo è scuro rispetto alla scritta, in teoria occorrerebbe aumentare un po' lo spessore dei tratti della versione più bold. È retroilluminato? 

 


12-07-2012
Perondi Luciano

 

 

La dimensione ottimale a mio parere è quella per cui è stato creato: più grande di un normale carattere da testo e in testi di almeno 6 parole disposti su almeno 2 righe. 

Ascedenti lunghe e peso sottile rendono bene nel testo, meno nelle parole isolate. Forme squadrate fanno apparire le lettere più grosse e visibili, ma rendono il testo troppo regolare se si scrive testi molto lunghi. 

Però queste sono valutazioni empiriche basate su convenzioni e su tradizioni tipografiche. 

 


12-07-2012
Bandini Buti Luigi

Io penso per esempio a dei menù, a scritte esplicative dei componenti dei cibi sempre in formato stampato. Io sicuramente non pensavo a titoli o scritte tipo insegna. Se la cosa va avanti si potrebbe riparlarne.

Ma si potrebbe adottare questo font come font opzione per il nostro sito? Sarebbe corretto e tenicamente possibile? Non me ne intendo ma penso potrebbe essere interessante.


16-07-2012
Perondi Luciano

Riguardo ai menù a mio parere sarebbe nel suo ambito ottimale di utilizzo. La combinazione di lunghezza dei testi e dimensioni dovrebbe essere quella più adeguata per questo carattere, credo.  

Riguardo al sito invece, essendo in formato PostScript e senza adattamento specifico alla visualizzazione a monitor, non sarebbe invece nel suo terreno ottimale di utilizzo. È un aspetto strettamente tecnico, ma è determinante. 


17-07-2012
Accolla Avril

bello fresco piacevole, ma prende veramente molto spazio.

questo può rappresentare un ostacolo in molte applicazioni


18-07-2012
Perondi Luciano

 

Sulle dimensioni però è possibile ridurlo molto rispetto ad altri caratteri e quindi le cose un po' si pareggiano, del resto se vuoi usare un qualsiasi altro sans con lo stesso scopo occorre comunque aumentare almeno gli spazi e l'interlinea, quindi la differenza si riduce o si annulla. Il problema non è tanto del carattere, ma delle variabili tipografiche indispensabili per ottenere un certo effetto. 


18-07-2012
Perondi Luciano

 

Virtualmente qualsiasi buon carattere da testo si può adattare e ritoccare per adattarlo ad uno scopo (potessi inserire le immagini avrei delle prove da mostrare), però lo scopo determina un preciso range di misure che è difficile eludere: ad esempio se si vuole scrivere un testo a corpo 3, è impossibile farlo senza occupare in proporzione molto più spazio orizzontale di un carattere a corpo 12. Se si vuole usare questo carattere in una segnaletica a grandi dimensioni, occorre tagliargli le ascendenti e ridurre leggermente gli spazi, se no le lettere sembrerebbero slegate. Con queste modifiche occuperebbe lo stesso spazio del Frutiger.  

Detto questo, secondo me però sul problema dislessia in generale un carattere può fare poco, quello che conta veramente è intervenire sulla struttura del testo. 


18-07-2012
Perondi Luciano

In ogni caso andrebbe razionalizzato il discorso delle misure tipografiche e andrebbero isolate le variabili, in modo che si possano analizzare con criterio. 

Dal punto di vista dell'organizzazione del testo ci sono associazioni o centri tipo questo: http://www.centroampia.com/ che si occupano (anche) di adattare i testi per lettori dislessici. Non è una prospettiva Design for All, ma è sicuramente un punto di partenza per un lavoro su una ristrutturazione dei testi di ampia diffusione (non penso alla narrativa, ma ad ambiti come la scolastica in cui le informaizoni non sono necessariamente sequenzialmente vincolate). 


21-07-2012
Bandini Buti Luigi

Luciano, se vuoi aggiungere delle immagini, ricordati che qui è possibile aggiungere dei PDF. Mi piacerebbe vedere cosa intendi, perchè queso dibattito si sta facendo veramente interessante.

Verdana — piccolomediogrande
Times New Roman — piccolomediogrande